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Molfetta, dieci nuovi profughi al Centro di Accoglienza «Don Tonino Bello»
Costa d'Avorio, Mali, Ghana e Guinea, la provenienza. Richiedenti asilo politico, si fermeranno a Molfetta per 3-4 mesi prima di essere interrogati dalla Commissione Territoriale di Bari
24 maggio 2011
MOLFETTA
- Approdati al Centro di Accoglienza «
Don Tonino Bello
» altri dieci profughi africani, come
Quindici
aveva preannunciato nella prima settimana di maggio, da aggiungersi ai 5 tunisini rimasti. Né tunisini, né libici, i profughi provengono dalla Costa d’Avorio (3), dal Mali (5), dal Ghana (1) e dalla Guinea (1). Difficoltà di comunicazione linguistica (gli ospiti al Centro parlano lingue diverse), forse etnica, anche se l’emergenza della situazione avrà livellato e appianato le divergenze.
Sbarcati a Lampedusa nelle scorse settimane, hanno sostato nella tendopoli di Manduria (identificazione eseguita a Molfetta dalla Protezione Civile). Tutti richiedenti asilo politico, si fermeranno a Molfetta per 3-4 mesi (ma i tempi potrebbero allungarsi), in attesa di essere interrogati dalla Commissione Territoriale di Bari che dovrà stabilire se concedere il permesso di soggiorno per richiesta di asilo politico. Se la Commissione dovesse apporre un rifiuto, il richiedente potrebbe anche ricorrere al Tribunale, di contro sarà trasferito al C.a.r.a. di Bari (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) e inserito nel Sistema di protezione italiano per richiedenti asilo e rifugiati (S.p.r.a.r.).
Con lo S.p.r.a.r., sarà possibile per i Comuni interessati accedere nei limiti delle risorse disponibili al Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. I Comuni dovranno garantire interventi di accoglienza integrata, non solo vitto e alloggio, ma anche misure di orientamento legale e sociale e inserimento socio-economico.
© Riproduzione riservata
Autore:
Marcello la Forgia
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Kinowa lo Scotennato
25 Maggio 2011 alle ore 18:23:00
Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perchè nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. E' suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità. [TORO SEDUTO: Tatanka Yotanka (1831 - 1890) Capo tribù dei Hunkpapa Sioux (Lakota)]
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