MOLFETTA - Non vogliamo piangere miserie, nonostante le criticità. Così Tommaso Battista, presidente della Copagri Puglia, ha spiegato all’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno la crisi che da una settimana ha colpito il settore dell’ortofrutta a Molfetta per colpa del batterio killer tedesco (stimato un milione di danni).
Da quando le autorità scientifiche tedesche hanno accusato il cetriolo di essere portatore del batterio Escherichia Coli, pur senza alcun riscontro scientifico, gli acquisti dell’ortaggio nel mercato molfettese sono calati fino al blocco totale. Numerosi i quintali di cetriolo stipati nelle celle frigorifere al mercato ortofrutticolo, che martedì 7 giugno hanno imboccato la via del macero (a 4 giorni dalla raccolta, l’ortaggio era ormai disidrato e invendibile).
Urgenti verifiche dei danni economici subiti, la richiesta dei produttori locali all’assessore Stefàno, durante una conferenza nell’aula consigliare, organizzata dalla Copragri. «Non sarà possibile nelle prossime ore avviare una verifica in loco, ettaro per ettaro - ha risposto Stefàno - perché l’Unione Europea non ha ancora fissato dei criteri». Probabile, il ricorso alla stima statistica.
Intanto, il Comune di Molfetta ha lanciato una campagna pro cetriolo con l’affissione di manifesti in città e, ha ricordato l’assessore comunale all’Agricoltura Leo Petruzzella, «l’amministrazione Azzollini s’impegnerà in qualsiasi intervento che possa aiutare i produttori colpiti». Da oggi, sulle reti televisive andranno in onda una serie di spot per bloccare la psicosi collettiva e ripristinare le vendite.
Stefàno, finanziamenti tempestivi. L’UE ha messo a disposizione 150milioni di euro dal fondo anticrisi per i Paesi europei colpiti, a fronte di una richiesta di 400milioni di euro. Budget insufficiente per Stefàno, «ma è pur sempre una prima risposta dell’UE al settore dell’ortofrutta». Necessario irrobustire questa dotazione finanziaria, il tentativo per la prossima settimana.
Questa mattina si è riunita a Lecce la Commissione Politiche Agricole, mentre «è in corso l’istruttoria per un atto di giunta regionale che riconosca lo stato di crisi di mercato - ha annunciato ieri Stefàno - per richiedere anche al Ministero delle Politiche Agricole ulteriori interventi finanziari». Finanziamenti che non solo dovranno essere tempestivi, ma indirizzati a quei prodotti che hanno realmente subito il danno economico: «abbiamo sollecitato Ciols (commissario UE per l’Agricoltura, ndr) perché i flussi finanziari siano canalizzati con tempestività - ha aggiunto Stefàno - senza l’intermediazione di terzi o di agenzie».
Pressanti, dunque, le istanze all’UE che non ha saputo gestire l’errata compagna mediatica con il cetriolo e l’ortofrutta, ma necessita, secondo Stefàno, di una riorganizzazione del sistema dei controlli perché «l’etichettatura dell’origine non può essere lasciata agli Stati membri o alle singole Regioni».
Non basta, bisogna puntare a una nuova dimensione di mercato per l’agricoltura di Molfetta, che non sia solo locale, ma anche inserito nella grande distribuzione e nelle esportazioni europee e mondiali, se il brand pugliese è uno dei più riconosciuti a livello europeo e mondiale. Fondamentale la tracciabilità del marchio per proteggere dalle agropiraterie l’agricoltura locale che, come ha ribadito l’assessore regionale ai Trasporti Guglielmo Minervini, «deve uscire dalla condizione di fragilità».
Nel prossimo Consiglio comunale il consigliere Saverio Patimo (Pd), rappresentante locale della Copagri Puglia, presentarà un ordine del giorno sulla problematica, scelta appoggiata anche dal consigliere regionale Antonio Camporeale.
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