MOLFETTA - Una situazione che rasenta l’abbandono. Un cittadino di Molfetta ha segnalato a Quindici l’“abbandono” di un pastore tedesco in una veranda-balcone, situazione che, secondo la lettera, dura ormai da 5 anni in via Tommaso Fiore (nuova zona di espansione alle spalle dell’ospedale). Una deprecabile pratica, sempre più diffusa, che sembra essersi sostituita all’abbandono per strada (in altri casi di cronaca, gli animali domestici di grossa stazza sono stati confinati nei balconi o nelle verande, peggio ancora nei box auto o cantinole). Di seguito, la segnalazione.
«Gentilissimo staff di Quindici Molfetta, vorrei denunciare un fatto che si verifica da più di 5 anni. Dei condomini che abitano al primo piano di un palazzo situato in via Tommaso Fiore possiedono un cane di razza pastore tedesco che abbaia sempre nel primo pomeriggio verso le ore 14 e la sera verso le 21 e qualche volta verso le 23. Questa povera bestia trascorre tutta la sua vita nel balcone del primo piano. La mattina, la padrona del pastore tedesco pulisce il suo balcone dagli escrementi della bestia, sporcando l'intera veranda.
Tutto questo è assurdo. Ma la cosa più assurda è che nessuno dei condomini obbietta e non dice nulla. Questo cane fa sempre caos e i suoi padroni fanno finta che quella povera bestia non ci sia in quell'appartamento. Un'altra cosa assurda è che il padrone lo porta a spasso solo una volta al mese in piena notte. Vivere in questo schifo è una cosa impossibile e qui non si prendono dei seri provvedimenti.
Ringrazio lo staff di Quindici Molfetta, i molfettesi sono con voi».
Questo tipo di condizione, così come descritta, violerebbe alcuni articoli del Regolamento comunale di igiene e sanità pubblica, perché lapresenza di un animale domestico in un condominio deve essere rispettosa dei beni comuni e della sicurezza degli inquilini e dei residenti (sanzionabili le condotte che provocano il deterioramento, la distruzione o che deturpano o imbrattano cose mobili o immobili altrui).
Questo tipo di segnalazione potrebbe anche avere una rilevanza penale, previo accertamento effettivo della situazione denunciata. Nel caso in cui si dovessero accertare gli estremi del maltrattamento, sarebbe applicabile l’art. 544 ter del Codice Penale (Maltrattamento degli animali) con le relative pene previste. Nel caso specifico, si potrebbe anche ravvisare anche un’eventuale violazione dell’art. 659 del Codice Penale (Disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone).
Tra l’altro, a livello morale, questa situazione esprime non solo la mancanza di senso civico e sensibilità, ma in particolare lo stravolgimento del concetto di “animale da compagnia” che da “migliore amico” si straforma in oggetto di cui sbarazzarsi.
In caso di maltrattamento di animali, chiunque può rivolgersi a un organo di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Polizia Locale) o ad associazioni preposte, segnalando il caso e richiedendo un intervento per accertare il reato e impedire che il reitero del comportamento determini conseguenze negative per l’animale.
Arrecare inutili sofferenze a un animale domestico è non solo un comportamento illegale, ma anche un bruttissimo esempio di inciviltà.
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