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Molfetta, blitz della Forestale al Comune: sequestrati documenti e supporti informatici sul porto Aperta un'inchiesta dal sostituto procuratore della Repubblica Antonio Savasta, lo stesso magistrato che sta indagando sul “Sistema Altomare”
16 luglio 2011

MOLFETTA - Dopo lo scandalo edilizio “mani sulla città” scoppierà anche lo scandalo “mani sul porto” a Molfetta? E’ questo l’interrogativo che molti si pongono dopo il blitz di ieri mattina degli uomini del Corpo forestale dello Stato al Comune di Molfetta per sequestrare e fotocopiare fascicoli, documenti e supporti informatici relativi alla realizzazione della grande opera del nuovo porto commerciale, sulla quale è già stata aperta un’inchiesta dallo stesso sostituto procuratore della Repubblica di Trani, dott. Antonio Savasta che sta indagando anche sul “Sistema Altomare” che ha portato all’arresto dell’ex dirigente dell’Ufficio territorio del Comune di Molfetta, Rocco Altomare, di suo fratello Donato, del figlio Corrado e di altri tecnici dello Studio A&D che, secondo i magistrati, faceva capo allo stesso Altomare.

Ma l’inchiesta non si ferma a Molfetta, gli uomini della Forestale hanno effettuato perquisizioni e sequestri di documenti e supporti informatici anche a Ravenna nella sede della Cmc (Cooperativa muratori cementisti), la ditta che sta eseguendo i lavori al porto (nella foto, la draga della Cmc che sta operando a Molfetta).
Sequestri anche negli uffici portuali della Cmc a Molfetta.
L’inchiesta è partita dal rischio di distruzione dell’habitat della Posidonia, un’alga vitale per l’ecosistema marino. Sembra che siano state modificate le mappe che identificano l’area in cui si trovava l’alga, spostando la sua posizione in altra zona, distante da quella dei lavori della banchina del porto commerciale. In tal modo l’alga sarebbe stata realmente distrutta, mentre figurerebbe intatta solo sulle mappe manipolate.
Si sta indagando per verificare se oltre a questa operazione relativa all’alga, non siano state commesse altre irregolarità relative all’appalto del porto, al contratto, ai lavori. Insomma, un’indagine a 360° che potrebbe portare a clamorosi risvolti anche su questo fronte, sul quale, a causa del ritardo dei lavori di sminamento, i cittadini di Molfetta hanno già pagato un pesante risarcimento alla Cmc. La ditta di Ravenna ora potrebbe chiedere altri milioni di euro per un ulteriore risarcimento per i ritardi, col rischio che il porto alla fine non si faccia, ma sarà costato molto denaro ai contribuenti in un momento di crisi economica, che dovrebbe raccomandare maggiore prudenza nella spesa e nelle scelte di investimenti poco oculati e scarsamente produttivi come quello del nuovo porto di Molfetta. Un’opera che, però, continua ad essere caparbiamente voluta dal sindaco-senatore Antonio Azzollini, il quale rifiuta ogni possibile modifica di un progetto che si è rivelato, oltre che più costoso del previsto, anche di difficile realizzazione in tempi brevi.
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Perchè dovremmo fare il proto turistico??? dovremmo dilapidare una costa per fare parcheggiare le barchette dei soliti ricchetti locali senza avere un indotto di produzione delle stesse barchette? auè l'intenzione di Azzollini non è errata, anzi viene da molto lontano, dare a Molfetta una possibilità di commercializzare con il proprio porto. Metterlo a disposizione anche dell'entroterra. E' lodevole l'intenzione, è lui che ha pianificato male le tempistiche ed ha voluto fare tutto di fretta.....queste opere pubbliche hanno bisogno di molta molta attenzione e pianificazione. Poi discutiamo sulla profondità dei fondali e sulle modalità di esecuzione dell'opera. Ma a Molfetta il porto turistico non serve! A noi serve produrre e commercializzare perchè ciò crea circolo economico e posti di lavoro. La barchetta non mette in moto l'economia! E' come comprarsi il motore di cilindrata per andare a fare la posa! Noi dovremmo dibattere sulla possibilità di rendere il porto usufruibile e gestibile dalla nostra economia e parlo della possibilità di fare attraccare mercantili di un certo tonnellaggio o far attraccare qualche nave da crociera. Potremmo dire c'è Bri, c'è Barletta che bisogno c'era? Su questo dovremmo discutere. Se si fà un'opera ci deve essere uno scopo sociale - economico collettivo non solo per pochi! Azzollini ha captato una volontà che viene da molto lontano, purtroppo sta facendo tutto in modo confuso e poco trasparente, ma questo è un vizio italiano! Speriamo non resti un'opera compiuta a metà e che non giustifichi la presenza del nostro SPP a vita come garante di una realizzazione infrastrutturale per il bene dei nostri territori.


A parte tutti gli aspetti di quest'opera, che sicuramente il dr. Savasta (del quale possiamo già apprezzare sin da adesso competenza, professionalità, diligenza, oggettività) non mancherà di verificare dall'appalto, al finanziamento, all'esecuzione e alle richieste di danni e successive cospicui (e molto veloci) "ristori" e condividendo appieno quel che dice Tommaso Gaudio, soprattutto quando afferma che, in pratica "nessuna grande opera, in Italia, non è stata oggetto di verifiche da parte della Magistratura, la cosa che io personalmente non ho mai mandato giù è come fosse possibile vincere un appalto, grazie al possesso di una draga gigantesca, una delle più grandi al mondo, la D'artagnan, senza che questa draga poi dovesse essere mai utilizzata effettivamente nel porto; una draga tra l'altro che - se non ricordo male - fu rilevata (prestata non si capisce ancora bene...) appena "in tempo" per la partecipazione alla gara. Qualcosa di questo particolare passaggio a termine di questa mega draga non mi convinse affatto. Il pensiero si è fatto sospetto, nel verificare che, nel corso di questi anni, questa draga nessuno ha mai visto nel porto di Molfetta. A cosa serviva chiedere lo specifico requisito, alla futura società aggiudicataria dei lavori, del "possesso" di un particolarissimo tipo di draga, se poi in pratica questa mai avrebbe dovuto essere utilizzata? Se digitate sul vostro motore di ricerca preferito FOTO DRAGA D'ARTAGNAN, LA POTETE OSSERVARE IN TUTTA LA MAESTOSITA', GRANDEZZA, ELEVATO PESCAGGIO... e le caratteristiche tecniche sono davvero fenomenali. Sarebbe tra l'altro interessante sapere o scoprire se questa draga è realmente in piena dotazione alla cmc...



Che la Magistratura debba fare tutti gli accertamenti che ritiene più opportuni e che la Giustizia debba fare tutto il suo corso, indipendentemente, autonomamente e con la massima collaborazione di tutti quelli che hanno veramente a cuore la città, l'intera comunità, il suo sviluppo economico futuro, non ci piove. Tutto il nostro sostegno quindi senza se e senza ma ai magistrati. Io però sono tra quelli che il porto un giorno vorrà vederlo finalmente ultimato ed operante, ma è chiaro non nel dubbio che ci sia stato un qualcosa di "irrituale". Ma le forze politiche, i cittadini di ogni tendenza politica, che abbiano veramente a cuore le sorti di questa che è e resta la nostra amata città, devono interrogarsi SUBITO!!! sul da farsi, sul PRG, sul Piano dell'Agro, sul porto. La città può subire per quella che è stata una politica accentratrice, assolutistica, scellerata del Sindaco, un colpo mortale, un blocco totale. Ripeto, non per colpa della Magistratura a cui va dato atto che, finalmente, dopo anni "silenti", ha iniziato finalmente a fare le verifiche che tutti si attendevano che facesse, anche se i risultati sino ad oggi raggiunti, vanno ben oltre le previsioni che molti avevano fatto. La pulizia serve, l'abbiamo più volte invocata, e certamente non ci mettiamo oggi a fare "i garantisti a gettone", magari nel contempo controllando il colore dei calzini dei PM. E' sbagliatissimo delegittimare, i Magistrati, e quando c'è qualcuno, qualche mela marcia per intenderci, rammentiamoci sempre che se la responsabilità penale è personale, lo è tanto di più per i Magistrati che commettono reati, e non certamente si può delegittimare un'intera categoria. Mi guarderei bene dal contestare alcunché alla procura tranese, proprio adesso... Anzi. Però non possiamo restare inermi, qui gli eventi stanno precipitando in una maniera così veloce e repentina che a breve, toccherà ad altri uomini capire e soprattutto prendere delle decisioni nell'interesse dell'intera comunità. La politica tutta, al momento, sembra tramortita, anche a sx, poiché, ovvio, il possibile imminente crollo dell'impero azzoliniano, non sarà un crollo indolore per l'intera comunità. Mi spiego meglio: il "cerchio magico", il "clan del tabacchino", debba da subito essere rottamato, non nell'interesse della sinistra o della destra, ma nell'interesse dell'intera comunità, su questo non ci piove, ma io ho interesse come cittadino che il porto si faccia, che il PRG, con le necessarie correzioni di rotta proceda, che venga redatto un nuovo Piano dell'Agro, con il rispetto di tutte le prescrizioni normative... insomma, io guardo oltre, non guardo a destra o a sinistra, ma guarda oltre, che ne sarà della mi città, se verranno fuori altri sequestri (e non di carte), se si dovessero bloccare i lavori del porto, se si dovesse bloccare l'edilizia, se si blocca tutto, insomma! Qui, adesso il problema non è più la sorte inevitabile, oramai, del "clan", qui bisogna da subito iniziare a prendere iniziative immediate, anche se del caso nei confronti della procura tranese, con una richiesta di procedere sì certamente nell'inchiesta e sino in fondo, ma possibilmente evitando di bloccare in maniera traumatica l'economia di un'intera economia cittadina con le sue possibili prospettive di sviluppo economico - porto -





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