Molfetta, ad un bambino di Ruvo il 1° premio del concorso del Masci per un pensiero di pace
La giuria era presieduta dal giornalista della “Gazzetta del Mezzogiorno” Felice de Sanctis, direttore di "Quindici" e composta dalle docenti Rosa Bellapianta, Marta De Pinto, Silvia De Pinto, Franca Murolo, Teresa Natalicchio, Anna Ranieri, Rosa Roselli, dalla psicologa Tania Solimini e dalla educatrice Lucia De Pinto e ha esaminato oltre 1.000 pensieri dei bambini che, al termine del concorso, sono stati inviati al Segretario generale dell'Onu
MOLFETTA - Oltre mille i pensieri degli alunni delle quinte classi elementari di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo di Puglia in cui hanno racchiuso la loro idea di pace, per l’ottava edizione della “Luce della pace da Betlemme: un pensiero di pace”, organizzato dal Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), Comunità “Duomo” di Molfetta. Primo classificato dell’8ª edizione è stato Flavio Colaprice, del 1° Circolo Didattico di Ruvo di Puglia, con il pensiero: “Siano spente le fredde luci del mio computer, quelle tristi della mia TV e quelle violente della mia play station… arriva l’unica luce utile al cuore e gratuita per tutti: la luce della Pace”.
Secondo posto per Giuseppe Alipo Tamborra, del 2° Circolo Didattico di Ruvo di Puglia con il pensiero: “Con l’aereo, col treno… arriva la fiammella della Pace in tanti paesi. Arriva da Betlemme e va in giro: la pace non finisce mai di girare per cercare un posto dove crescere. E’ bella la pace! Gesù vuole pace e noi lo accontenteremo”.
Terza classificata Mariluna Caputo della Scuola Elementare “Cozzoli” di Molfetta, con il pensiero: “La Pace c’è nelle famiglie dove si vogliono tutti bene. Ho imparato che la pace è stare in armonia con tutti. Mi sento in pace quando io con mio nonno raccogliamo ortaggi, fiori e cose varie e dopo con un abbraccio ci buttiamo in mezzo all’erba”. A seguire Amoroso Adriana, Chindemi Daniela, Dagostino Deborah, Dangelico Ottavio, De Bari Domenico, De Fazio Simona, De Leo Annalisa, Del Vecchio Elena, Del Vescovo Domenico, Gattulli Ippolita, Maiorano Alessandro, Minervini Eliana, Pusterla Valentina, Roselli Leonardo, Tatoli Federico. La giuria era presieduta dal giornalista della “Gazzetta del Mezzogiorno” Felice de Sanctis, direttore di "Quindici" e composta dalle docenti Rosa Bellapianta, Marta De Pinto, Silvia De Pinto, Franca Murolo, Teresa Natalicchio, Anna Ranieri, Rosa Roselli, dalla psicologa Tania Solimini e dalla educatrice Lucia De Pinto e ha esaminato oltre 1.000 pensieri dei bambini che, al termine del concorso, sono stati inviati al Segretario generale dell’Onu. La premiazione si è tenuta presso la Parrocchia San Corrado (Duomo). Il Vescovo della diocesi, mons. Luigi Martella ha ricordato che “Gesù è la luce che viene ad illuminare le tenebre del mondo: per questo motivo il cuore dell’uomo non può non essere nella gioia. Per rendere presente Gesù nella nostra vita, è necessario accendere luci di carità, di rettitudine, di giustizia, di pace, di servizio disinteressato al prossimo che tutti, in particolare come Adulti Scout del MASCI, siamo chiamati a realizzare”. La cerimonia è iniziata con uno stralcio del discorso di Martin Luther King “Io ho un sogno”. La magister del MASCI, Pia Trentadue, ha sottolineato nel corso della cerimonia di premiazione, che “la Pace è patrimonio di tutti e la luce deve andare a tutti. Noi del MASCI abbiamo percepito la grandezza di questa staffetta del fuoco che ci induce a pensare come sia veramente necessario operare fattivamente per la pace e la fratellanza dei popoli. Da qui la convinzione che donare la Luce della Pace è un gesto di semplice carità, non eclatante, non straordinario. Un gesto che deve essere diffuso, sincero, denso di affetto per il Prossimo. La pace però va costruita giorno dopo giorno con l’impegno di tutti e soprattutto di voi bambini che siete la generazione di domani”. La magister ha anche letto la lettera che il Segretario Generale dell’ONU ha inviato lo scorso anno tra cui: “In realtà il significato di pace, come alcuni dei vostri bambini hanno scritto, significa anche avere accesso ad una educazione, poter mangiare, vivere in un ambiente pulito e salubre”…ed ancora: “l’educazione è il mezzo più prezioso che una persona possa avere per iniziare un cambiamento positivo”. E rivolta agli insegnanti: “voglio ricordare che avete il compito di educare. Ogni bambino è una persona da formare, una libertà da orientare, una ricchezza di potenzialità da sviluppare, di attitudini da scoprire, di talenti da far fruttificare”. La “fiammella” della Pace proveniente da Trieste era arrivata nella prima mattinata del 16 dicembre alla stazione di Molfetta accolta, dal MASCI Comunità “Duomo”, che aveva provveduto a donarla al locale nosocomio, alla Casa di Riposo Don Grittani, all’Auser, alle Suore Alcantarine di Terlizzi, alla Lega del Filo d’Oro e a quanti l’hanno espressamente richiesta. Alla Stazione erano presenti anche l’AGESCI Molfetta 1, Terlizzi e Ruvo di Puglia, la FSE e il MASCI Comunità “Don T. Bello”. Il tutto si è svolto in sintonia con quello che era lo slogan di quest’anno tratto da Eleonora Roosvelt: “non è sufficiente parlare di pace, bisogna crederci, bisogna lavorarci”.
Autore: Adelaide Altamura