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La mannaia del Governo su Regioni e Comuni porta la firma del senatore Azzollini Otto milioni e mezzo di euro di tagli nei prossimi due anni, conseguenze per sanità, trasporto pubblico, smaltimento dei rifiuti, pubblica istruzione. Per Formigoni (Pdl): "l'emendamento è una pezza peggiore del buco"
30 giugno 2010

MOLFETTA - Lontano dalle beghe molfettesi per i fruttivendoli e dai toni accesi dell’ultimo consiglio comunale è toccato al senatore Azzollini mettere la faccia sulla manovra del governo che metterà in ginocchio Regioni e enti locali.  L’Antonio cittadino è infatti il relatore della manovra economica nella Commissione bilancio del Senato e ha già presentato, a nome della maggioranza, l'emendamento che riguarda il taglio agli enti locali. Otto milioni e mezzo di euro di tagli nei prossimi due anni rispetto ai trasferimenti dello Stato agli enti locali. Ecco il primo vero effetto del federalismo fiscale.
La novità introdotta “nell’emendamento Azzollini” riguarda il diverso criterio di ripartizione. La precedente versione prevedeva una riduzione ''su base proporzionale'' con criteri e modalità stabiliti dal Ministero dell'economia, l’attuale dice, invece, che ''le riduzioni sono ripartite secondo criteri e modalità stabiliti in sede di Conferenza Stato-Regioni entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge”. Insomma, siano le Regioni e gli enti a decidere di che morte morire…
Tanto che il contenuto dell'emendamento del senatore Azzollini non ha tranquillizzato i rappresentanti degli enti locali, anche di centro destra. Formigoni, presidente Pdl della regione Lombardia ha subito dichiarato che l'emendamento del Pdl “è un pezza peggiore del buco” e ha chiesto un nuovo incontro con il ministro Tremonti.
Stesso discorso per Comuni e Province. Per i primi restano i tagli di 1,5 miliardi per il 2011 e di 2,5 miliardi per il 2012; per le seconde i sacrifici sono confermati in 300 milioni per il 2011 e 500 milioni per il secondo anno. Ma anche in questo caso è concessa una certa flessibilità nella modalità attuative che sono rinviate alla Conferenza Stato-città e autonomie locali.
Dunque in questo caso la doppia veste di senatore e sindaco non è servita a nulla. A Roma Azzollini non ha potuto fare il rivoluzionario contro il suo stesso governo. Per dovere di partito e responsabilità istituzionale si è coperto il capo e ha dovuto far cadere la mannaia sugli enti locali. Cosa raccontare ai cittadini, ai quali saranno tagliati servizi pubblici essenziali, si penserà nel fine settimana molfettese… Infatti la riduzione dei trasferimenti avrà conseguenze disastrose per tutti.
Sanità, trasporto pubblico, smaltimento dei rifiuti, pubblica istruzione. Questi i principali settori in cui regioni, province e comuni dovranno applicare dei tagli. Tranquilli a sentire il governo nessuno metterà le mani nelle tasche degli italiani, rimarranno solo senza servizi e a pagare saranno ancora una volta i più deboli.

© Riproduzione riservata

Autore: Carlo Gadaleta
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La mania di presenzialismo, a tutti i costi, penso sia arrivata a fine corsa. Aver relazionato l'emendamento Tremonti, in commissione bilancio del Senato, è stata la goccia che finalmente ha fatto traboccare il vaso; e che dire di tanti Molfettesi fiduciosi del loro Sindaco-Senatore-(chi più ne ha più ne metta)raggiunti dalla scure del buon Tonino che prima promette belle cose e poi ti sodomizza alla stregua della Pasoliniana memoria di "Salò e le cento giornate di Sodoma", ove non voglio entrare in descrizioni alquanto penose dei gerarchi dell'epoca, paragonabili ai figuri che amministrano la nostra povera Patria. L'irrazionalità di questo amministratore è tale da aver dato seguito alla mania del suo capo di governo di scaricare ai salariati gli errori della loro politica scellerata e incostituzionale. Un micro esempio lo si è avuto già con le vicende che hanno interessato la nostra Molfetta circa lo sminamento del porto e la costruzione della nuova capitaneria, per cui sono stati sperperati soldi dei cittadini per pagare assurde azioni legali volute dal signor Sindaco. E che dire delle dimissioni farsa da sindaco per ricandidarsi al senato per poi ricandidarsi alla guida di Molfetta. Nessuno immagina quanti soldi pubblici sono stati sperperati per la mania di quest'uomo, falso imbonitore di folle. E qui mi fermo, perchè sui molteplici episodi di irraziionalità dell'era Azzollini, penso si possa scrivere una storia infinita. MEDITATE, MOLFETTESI.......MEDITATE!!!!
La mia impressione è un'altra: una penetrazione fisica indolore, in cambio di una "falsa e pulcinelliana" sicurezza. Annunciano e poi ritirano, annunciano e ritirano. Così come si fa con la pesca d'alto mare, quando all'amo abbocca un grosso pesce. Così facendo, lentamente, molto lentamente....si porta il pesce in barca. Ci distraggono, ci facciamo distrarre da avvenimenti che niente hanno a che fare con la quotidianità, e via di questo passo. Una distorta e disumana amministrazione del bene pubblico e comune. Quel "bene" non più pubblico e comune, ma di casta, lobbystico, personale e famigliare; di previlegi non acquisiti ma sottratti con inganno e subdola preposizione. Se nei primi del Novecento Freud poteva dire: "L'uomo civile ha barattato una parte della sua felicità per un po' di sicurezza", un secolo dopo, di felicità se ne vede in giro davvero poca, mentre le leggi, le norme e i sistemi di sicurezza sono aumentati a dismisura. Risultato: la nostra libertà decresce. Ma nessuno si lamenta eccessivamente, perchè per la sicurezza (?) siamo disposti a rinuncare anche ai nostri margini di libertà. E così la bandiera della libertà, che l'Occidente sventola ai quattro venti, ha come suo contraltare un sistema così rigoroso e minuzioso di controlli che assedia l'anima. Più l'assedio si fa stringente, più i nostri comportamenti si fanno guardinghi e ossessivi. La depressione ci prende sempre più, nascosta dietro i week-end perchè bisogna riposare, le diete e le palestre perchè bisogna essere magri o tutto il contrario di tutto, perchè non riusciamo a controllarci. E così la spirale si attorciglia e le mura intorno a noi si fanno sempre più spesse. Circolo vizioso? No, spirale assurda.
















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