MOLFETTA - Il Comune di Molfetta impugna il parere sfavorevole dell’Autorità di Bacino verso il progetto comunale «Progetto lavori di primo imboschimento in Lama Cupa» (nella foto un tratto della lama in prossimità della Prima Cala). Incarico affidato al prof. avv. Vincenzo Caputo Jambrenghi di Bari (delibera G.C. n.279 del 31.12.2011).
Dovrà essere ancora il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche a dirimere la questione, già impegnato nell’eterna guerriglia tra Comune e AdB. Uno scontro considerato politico dall’amministrazione comunale, che ha accusato più volte l’AdB di essere una propaggine amministrativa della Regione e di esprimere parere sfavorevole ai progetti comunali per mero “capriccio politico”.
La Giunta Azzollini aveva candidato il Comune di Molfetta al bando regionale «Primo imboschimento di superfici non agricole» con un progetto su Lama Cupa (settembre 2010). In particolare, il progetto interessava il bosco periurbano della lama, ovvero quel territorio agricolo a diretto contatto con l’area urbana, appartenente agli spazi della periferia e della città diffusa. Dunque, più a rischio cementificazione per la mancanza di una precisa identità e di un ruolo definito nell’assetto territoriale (i retaggi della cultura agricola convivono con i vecchi e nuovi tentativi di cementificare). Un’area che, invece, dovrebbe essere riscoperta come risorsa ambientale e sociale per gli spazi della città.
Perché rimboschire Lama Cupa, già dotata di una sua vegetazione naturale e spontanea, come canneti, acanto comune, asparago pungente, carciofo selvatico, rovo comune, lentisco, orchidea selvatica, fico d’India?
Perché non valorizzare queste aree rurali mettendone in evidenza la molteplice funzione nella città contemporanea come spazi della produzione, del loisir, dell’educazione ambientale e, soprattutto, di salvaguardia ambientale e miglioramento ecologico degli ambiti urbani, fondato sul coinvolgimento attivo degli abitanti?
L’intervento approvato dalla giunta Azzollini, poi ratificato all’unanimità dal Consiglio comunale nel novembre 2010, non presenta particolari detrattori che possano inficiare l’integrità paesaggistica e ambientale dell’alveo? Persegue in modo coerente e corretto l’intento di «di realizzare un ambiente naturale in zona immediatamente a ridosso della città al fine di conservare le caratteristiche preesistenti del sito e tutelare gli elementi più caratteristici del paesaggio rurale»? Domande più che lecite, dopo i presunti scandali urbanistici evidenziatisi nel giugno 2011.
Ad esempio, secondo l’art.4 delle Norme tecniche di attuazione del Piano di Assetto Idrogeologico dell’Adb (novembre 2005) nelle aree ad alta pericolosità idraulica (come Lama Cupa) le nuove attività e i nuovi interventi devono «migliorare o comunque non peggiorare le condizioni di funzionalità idraulica», «non costituire in nessun caso un fattore di aumento della pericolosità, producendo significativi ostacoli al normale libero deflusso delle acque o causando una riduzione significativa della capacità di invaso delle aree interessate», «limitare l’impermeabilizzazione superficiale del suolo», «rispondere a criteri di basso impatto ambientale».
L’imboschimento di Lama Cupa, così come progettato, migliora e non peggiora le condizioni di funzionalità idraulica? Perché l’AdB ha espresso parere sfavorevole? Forse perché il progetto aggrava la pericolosità idraulica della lama?
Siccome il paesaggio periurbano, già corrotto da costruzioni destinate a funzioni urbane, ha subito nel tempo un degrado strutturale per la frammentazione dell’agroecotessuto e l’insularizzazione (formazione d’isolati ecologici) dei suoi frammenti nelle maglie delle reti infrastrutturali e del costruito, l’imboschimento potrebbe anche acuire l’impatto ambientale della città sull’area, già sfrangiata e discretizzata da infrastrutture e costruzioni estranee all’attività rurale?
Se fosse accentuata la frammentarietà, non si produrrebbe maggiore vulnerabilità indebolendo le difese ecosistemiche e l’immagine univoca del paesaggio, preparandolo, invece, a una futura urbanizzazione? Infatti, l’area periurbana è anche lo spazio di espansione futura della città. Gli uffici tecnici hanno tenuto conto di queste semplici valutazioni?
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