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Il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio minacciato da un operaio del porto “Sporgerò denuncia”. Avanzate in modo violento inaccettabili pretese di riassunzione
29 gennaio 2014

MOLFETTA - “Malmenerò personalmente il sindaco se entro la mattinata non mi indica un cantiere in cui andare a lavorare”. Questa minaccia al sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, è stata fatta questa mattina con espressioni dialettali davanti alla sua stanza da un operaio del porto che ha superato forzosamente la postazione di ingresso degli uscieri tentando di entrare nella stanza del sindaco che si è dovuto allontanare. L’operaio, rimasto senza lavoro a causa del sequestro del cantiere era atteso all’esterno da una delegazione degli stessi lavoratori.

Il sindaco ha incontro gli operai personalmente in molteplici occasioni, anche in una giunta e alla presenza del sindacato Uil che segue la loro vertenza, nella persona del responsabile cittadino Franco Losito.
L’amministrazione, come più volte è stato loro comunicato e come da lettera allegata, si è attivata formalmente con la ditta (vedi lettera) per promuovere una garanzia dei livelli occupazionali allorquando i lavori sul cantiere riprenderanno rispetto alla messa in sicurezza dello stesso, come da accordi con il custode giudiziario e come da sollecitazione alla Procura della Repubblica.
Tuttavia le pretese che gli stessi stanno in questo momento avanzando sono inammissibili. Si avanza con insistenza la richiesta all’Amministrazione di essere assunti su altri cantieri, come se l’Amministrazione possa condizionare le assunzioni di personale, limitando illecitamente la libertà delle ditte private regolarmente vincitrici delle gare d’appalto.
La minaccia di percosse arriva alcune settimane dopo episodi simili avvenuti nei corridoi di via Carnicella, che hanno turbato i dipendenti e messo a repentaglio la sicurezza dei pubblici uffici quotidianamente frequentati anche dai cittadini.
Questi comportamenti inammissibili sono stati riferiti a Carabinieri, Questore e Prefetto con una lettera. “Sporgerò anche formale denuncia”, dichiara in conclusione il sindaco Natalicchio.  

Questo è il comunicato ricevuto dal Comune di Molfetta, aggiungiamo la nostra condanna per questi comportamenti che non possono essere ammessi, nè sottovalutati. La soglia di legalità non può essere abbassata, neanche di fronte alle pressioni e alle situazioni più difficili. Bene ha fatto il sindaco a opporsi e denunciare. Le esprimiamo la solidarietà di tutta la redazione. Non ci sono valutazioni politiche da fare. Non si può permettere che sia minacciato personalmente chi ricopre ruoli istituzionali. 

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Ecco come una notizia di cronaca, brutta cronaca, provoca in chi la legge, sensazioni diverse; non solo, ma le percezioni si allargano a "macchia d'olio", con opinioni che trovo un pò discutibili, nella loro laconicità. Vediamo perché. La notizia è che un Operaio, lavoratore per l'Impresa che stava costruendo il Porto, esasperato, disperato per la situazione che si è creata dopo il sequestro fatto dalla Magistratura (per situazioni al limite del Codice, da accertare) del Cantiere del porto, reagisce con un atto di violenza (verbale, ancora e per fortuna) nei confronti dell'Autorità di governo della Città. Piccola notazione: se per ipotesi, avesse governato ancora la Giunta di C.D., sarebbe successo lo stesso evento, nelle stesse condizioni? il Signore avrebbe profferito le stesse minacce nei confronti del Sindaco in carica? Detto questo, e avendo un'abbondante "letteratura" di commenti su questo blog, sull'evento, noto la nostra capacità di interpretare i fatti, secondo le nostre percezioni, ma quasi mai in modo OGGETTIVO, capovolgendo addirittura la prospettiva. Alcune anime buone, con sarcasmo davvero deludente, NON si accorgono che (ripeto, capovolgendo la prospettiva) ..."la colpa - se di colpa dobbiamo parlare, ma non è ancora il caso, visto che si indaga ancora - NON è della Destra". E di chi è, allora, caro Otello??? E' mia? E' tua? E' del destino cinico e baro, che fa sì che dei Magistrati (ovviamente Comunisti) abbiano cercato di capire se e come i soldi anche tuoi siano stati spesi come si sarebbero dovuti spendere. Poi c'è chi comunque vede nell'intervento, auspicato, anzi PRETESO, da parte del Sindaco, QUESTO SINDACO, una soluzione per i problemi dei Molfettesi, ergo, anche di "questo Molfettese". Addirittura invitando i commentatori ad astenersi dal profferire offese nei confronti dell'Operaio, disperato per la sua situazione. A me non pare che alcuno abbia offeso nessuno: si è giustamente condannato l'atto inqualificabile. Quanto poi alla soluzione dei problemi: si, il Sindaco DEVE, per istituzione, risolvere i problemi della Comunità. Altra cosa è "risolvere" il problema del singolo, ancorché giustificato dalle circostanze. Posso solo immaginare la fila di "questuanti" (con il dovuto rispetto per le Persone che hanno disagi anche gravi, a causa della pessima situazione sociale) dietro la sua porta, per chiedere, anch'essi, una soluzione "ad personam". Condivido poi totalmente la "diagnosi" di Alberto Mastropasqua. Siamo al limite di rottura e nessuno si ferma a riflettere su dove ci può portare questa deriva infinita di ripicche e violenze che si riverberano poi sui Cittadini.









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