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Guglielmo Minervini (Pd), smascherati fallimento e bugie della politica del sindaco Azzollini a Molfetta
30 giugno 2011

MOLFETTA - È tempo di smettere con la proiezione del film «Segreti e bugie» dell’amministrazione Azzollini. Dopo lo tsunami giudiziario degli scorsi giorni, Guglielmo Minervini, assessore regionale alle Infrastrutture, scopre il velo di Maya coricato su una serie di vicende amministrative locali dubbie e scomode da parte del sindaco Antonio Azzollini, senatore e presidente della V Commissione Bilancio.

Nessuna rissa politica o arrogante vendetta, l’assessore Minervini ha voluto «ripristinare un minimo di verità». Il sindaco-senatore continua a nascondere «lo squallido fallimento del bilancio» della sua amministrazione nelle pubblicità-propaganda, spostando l’asse dell’attenzione pubblica su problemi minori (come accade con il premier Silvio Berlusconi). Fallimento evidente «nel silenzio imbarazzato, che suono di complicità», secondo Minervini, ma soprattutto nelle parole dell’ordinanza giudiziaria dell’operazione «Mani sulla città», «l’atto giudiziario più grave degli ultimi anni, dopo l’omicidio Carnicella».
Omologie con la vicenda Tedesco? «In quel caso ci furono le dimissioni degli assessori coinvolti e l’azzeramento della giunta - l’accesa replica di Minervini - non un silenzio imbarazzato». Dove sono stati gli amministratori comunali mentre erano compiuti i resti contestati dalla Procura di Trani?
 
La tutela dei forti. Nessuna tutela per gli interessi dei cittadini da parte dell’amministrazione Azzollini, l’attacco di Minervini. Unica tutela garantita, quella di «piccoli gruppi d’interesse, attraverso strumenti corruttivi o arroganza».
Opportuno chiedere lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose? «Non c’è la mafia, nonostante ci sia una dinamica mafiosa, priva però dell’esercizio della coercizione violenza», la replica di Guglielmo Minervini alla domanda del direttore di Quindici, Felice de Sanctis. «Semplice associazione a delinquere», ha aggiunto Mino Salvemini (Pd), capogruppo dell’opposizione in consiglio.
 
Pulizia delle spiagge. «Il Presidente taglia la Regione, la Regione non eroga più finanziamenti, il Comune attacca la Regione», questo il «giochino» del sindaco-senatore, che omette di ricordare «il taglio drammatico di 302milioni di euro della Finanziaria Tremonti-Azzollini dello scorso luglio 2010 per tutti gli enti locali - ha aggiunto Minervini - questo è solo l’inizio perché l’attuale manovra di 43miliardi è un’ulteriore decurtazione dei trasferimenti dal Governo centrale». Contrazione che nel 2012 toccherà altri servizi pubblici, come trasporto pubblico, scuola, sanità.
Il manifesto affisso nei giorni scorsi (con il logo del Comune di Molfetta, dunque pagato con i soldi dei cittadini, invece di essere realizzato dal partito politico) che scarica le colpe della mancata pulizia delle spiagge alle Regione Puglia, non spiega che «il servizio è di competenza esclusiva dei Comuni e la Regione eroga a titolo di contributo una serie di risorse» e che «il Comune di Molfetta ha omesso di inoltrare istanza di contributo alla Regione per la nel 2009 e nel 2006» (nel 2009 34mila euro di contributi regionali per Polignano a Mare, Giovinazzo, Barletta e Mola di Bari), mentre «nel 2008 la sua istanza non era stata tarata secondo i parametri del bando regionale, infine nel 2007 ha ricevuto un contributo di 5mila euro».
 
Pericolo idrogeologico. Molfetta come Sarno per le pianificazioni urbanistiche che violano ogni regime di tutela. Parole dure quelle dell’assessore Minervini, che ha ricordato la violenta polemica politica dell’amministrazione Azzollini contro l’Autorità di Bacino, organo sovrapolitico, che ha bloccato l’esecutività del Pip3, perché posizionato su Lama Marcinase.
«Una rissa gigantesca» per la perimetrazione delle lame eseguita dall’AdB: «quelle lame svolgono ancora una funzione idrogeologica come canali di raccolta di emergenza - ha spiegato Minervini - e l’Autorità di Bacino impone un regime di tutela che ha scompaginato i calcoli speculativi che il Comune nella sua dimensione politica intendeva anteporre alla tutela del territorio».
Disposta una terza perizia dal Tribunale delle Acque, cui il Comune di Molfetta ha fatto ricorso contro l’AdB, Minervini ha riportato due estratti della relazione del consulente tecnico d’ufficio, che rileva «la notevole accuratezza con cui l’Adb ha proceduto all’analisi morfologica del territorio in esame», il cui approccio «è consolidato e largamente condiviso nella pratica ingegneristica». Demolisce, invece, la perizia dell’amministrazione Azzollini, i cui risultati sono «caratterizzati da una non ancora sufficiente carica di attendibilità». Estrema superficialità denunciata anche nell’ordinanza dell’operazione «Mani sulla città».
Inesistente il trionfalismo dell’amministrazione, secondo cui il Tribunale delle Acque avrebbe riconosciuto le sua ragioni contro l’ostruzionismo di Adb e Regione. Eppure, non è stata emessa ancora nessuna sentenza, anzi il ctu suggerisce un ritocco dei parametri per recuperare fasce di rispetto. Possibilità su cui Tribunale e AdB devono esprimersi.
 
Porto, gigantesco bluff. «Anche sul porto è in corso un’indagine della Procura della Repubblica di Trani e della Corte dei Conti - ha annunciato Minervini - per profili finanziari e amministrativi opachi». Ad esempio, «il progetto è stato fatto in fretta, forse anche manipolato e sbagliato - ha continuato - e alla gara d’appalto ha partecipato una sola impresa, con un ribasso d’asta modesto». Chi sono i reali proprietari della Cmc Cidonio?
Quando finirà la bonifica? Perché non è stata eseguita prima della gara d’appalto? Si sarebbe evitare il risarcimento danni di 7,8milioni di euro. Da dove sono stati presi? Considerati gli ulteriori ritardi, di quanto potrebbe lievitare il risarcimento? Ricadrà sui cittadini?
E, pur se tutto si risolvesse con limpida trasparenza, quali navi potranno attraccare a Molfetta, se la profondità, secondo quanto comunicato dall’assessore Minervini, sarà di soli 6 metri? Solo pescherecci, che sono in via di smantellamento? Domande già poste da Quindici nei mesi passati, senza alcuna risposta dall’amministrazione.
La Regione può sostituirsi al Comune? «Siamo di fronte a una bomba a orologeria che deve dirimere l’amministrazione assumendosi le dovute responsabilità», la replica di Minervini alla domanda del direttore di Quindici (unico giornale a porre domande), Felice de Sanctis. «Se l’amministrazione avesse manifestato umiltà politica piuttosto che giocare d’azzardo - ha continuato - all’indomani della prospezione dei fondali e dal rinvenimento di migliaia di ordigni bellici, la collaborazione sarebbe stata sancita».
 
Pirp e Dru. Politiche innovative della Regione Puglia e del Governo Vendola, che hanno subito lo «strombazzamento insopportabile» dell’amministrazione Azzollini.
Per il Pirp (Madonna dei Martiri), il Tar Puglia ha accolto il ricorso del Comune di Molfetta, dopo l’esclusione dai finanziamenti regionali, dipesa da «alcuni elementi formali d’inammissibilità della proposta». Non sono mancate le polemiche politiche contro la commissione esaminatrice, considerata «prolungamento fittizio della politica», che, invece, stabilisce solo i parametri tecnici.
La Regione Puglia avrebbe comunque finanziato i progetti esclusi con altre del proprio fondo cassa, ha sottolineato Minervini, ma pervicace e coatta è stata l’opposizione dell’amministrazione, alla cocciuta e arrogante ricerca della vittoria politica. Insomma, «il contenzioso amministrativo ha impedito che quelle opere fossero già cantierate».
Anche il Documento di Rigenerazione Urbana, presentato lunedì scorso, rischia l’esclusione dai finanziamenti regionali: decisiva per la Regione è la partecipazione dei cittadini, assenti all’incontro pubblico di lunedì 27 giugno, dove è stato distribuito un questionario ad appena venti persone in aula consiliare. Troppo poco per rappresentare le esigenze della città di Molfetta, che soprattutto nelle periferie soffre il degrado fisico, socio-economico e ambientale. Troppo poco anche il portale sul sito del Comune di Molfetta per raccogliere idee, proposte e suggerimenti della città.
Rispetto alla scadenza del 7 luglio, la Regione ha concesso la proroga di un altro mese, ma l’amministrazione Azzollini porterà il Dru già in consiglio per l’approvazione il prossimo 4 luglio. Com’è possibile elaborare in meno di una settimana una proposta da presentare alla Regione Puglia che fotografi le reali necessità urbanistiche della città?
 
© Riproduzione riservata
Autore: Angelica Vecchio
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