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Gradevole connubio tra poesia e musica a Giovinazzo nel Gran Concerto dell’Epifania Numerosi i molfettesi coinvolti nell'iniziativa dell’Accademia dei Pensieri e delle Culture del Mediterraneo
15 gennaio 2020

 MOLFETTA - Nella storica cornice dell’Istituto Vittorio Emanuele II l’Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo ha presentato il “Gran Concerto dell’Epifania. Omaggio a Giovinazzo in parole e musica”. 

Una serata dedicata alla poesia e alla musica, in un gradevole connubio, una serata ad ingresso libero, accessibile a tutti poiché l’arte educa e raffina gli animi, rendendoli sensibili all’essenziale.

A riprova dell’alta qualità culturale dell’evento una sala gremita, un pubblico affascinato e coinvolto dall’ascolto dei versi e dal dialogo con i poeti, tra cui anche alcuni molfettesi come il grande Marco Ignazio de Santis giornalista e poeta di fama internazionale, i suoi racconti e le sue poesie sono stati tradotti in varie lingue e nel 1986 è stato anche insignito del Premio alla Cultura della Presidenza del Consiglio, Gianni Antonio Palumbo, critico letterario, giornalista e poeta, direttore artistico della Notte Bianca della Poesia ed infine Maria Addamiano poetessa oltre che pittrice e scultrice, donna poliedrica e dalla raffinata sensibilità.

A presentare la serata Angela Di Liso, vicepresidente dell’Accademia. È stata proprio lei ad intrecciare un dialogo con i poeti sulle motivazioni che li spingono a scrivere, su cosa provano nei momenti di maggiore ispirazione e su come essa nasce.

Letizia Cobaltini  afferma che l’esercizio della scrittura appartiene a tutti e che ciascuno può esercitarlo, tutti nella nostra vita abbiamo scritto.

Tuttavia, un momento molto importante, afferma la poetessa, è quando si decide di leggere pubblicamente e di far ascoltare le proprie poesie poiché in quel momento si condivide se stessi: si lanciano messaggi, si chiariscono incertezze ed i versi si trasformano in domande in attesa di risposte.

La poetessa Maria Addamiano descrive la poesia come un rifugio in cui vive pienamente se stessa e le sue emozioni soprattutto quando è turbata, stanca o demoralizzata.

Zaccaria Gallo afferma che la poesia risveglia lo stupore per la propria appartenenza al mondo, la poesia nasce dalla bellezza del mondo. 

Il poeta porta dentro di sé questa bellezza e la rende a modo suo.

Nicola De Matteo dice che la sua voglia di scrivere nasce dalla sua voglia di emozionarsi, se ciò che legge lo emoziona è certo che emozionerà anche gli altri. “Ognuno di noi ha scritto almeno un verso e chi scrive non vuol far altro che far volare i suoi versi verso gli altri” afferma il poeta.

Assunta Spedicato descrive la sua voglia di scrivere come un qualcosa di innato e come un qualcosa di cui avverte il bisogno.

Gianni Palumbo parla del suo rapporto con i suoi studenti, se esiste un segreto per farli avvicinare al mondo della poesia. “Non ci sono segreti - afferma il poeta - la poesia va sentita nel cuore, deve risuonare nel cuore e suscitare dei sentimenti, in questo modo va fatta cogliere agli studenti, deve risuonare nella loro interiorità.

Nicola Accettura docente di chimica e fisica avvicina la poesia alla scienza legando tra loro due mondi apparentemente distanti. Si definisce un poeta scienziato ovvero un poeta che interpreta la scienza. Nella poesia “Le quasi particelle” interpreta in versi l’oscuro e turbinoso mistero della vita.

Nel corso della serata ogni poeta ha, con visibile emozione, declamato le proprie liriche, alternandosi con alcune lettrici della compagnia di lettura “L’ora blu” presieduta da Marta Maria Camporeale e composta da Anna Altamura, Enza Dell’Olio, Maria Liseno, Mina Matichecchia e Marisa Murolo

 Nicola De Matteo, presidente dell’Accademia, anch’egli poeta, è l’organizzatore della serata in collaborazione con la vicepresidente Angela di Liso e con il direttore artistico Gianni Antonio Palumbo.

L’insieme di queste serate condurrà alla realizzazione della Notte Bianca della Poesia, fiore all’occhiello dell’Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo, che giungerà quest’anno alla sua decima edizione.

A dir poco sublimi i passaggi dalla poesia alla musica a cura della formazione da camera Trio Suite con Daniele De Palma al pianoforte, Luciana Visaggio all’oboe e il soprano Brigida Catanzaro

Da Pëtr Il’c Cajkovskij a Giacomo Puccini, da Franz Lehar a Ennio Morricone, la soave e melodiosa voce del soprano è stata accompagnata dai musicisti del trio in una emozionante esibizione. 

L’evento ha ricevuto il patrocinio morale della città metropolitana di Bari e quello del sindaco di Giovinazzo Tommaso de Palma giunto a portare i suoi saluti alla cittadinanza.

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