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ESCLUSIVA – Un giovane studente scopre impronte di dinosauro in una cava di Molfetta Il racconto a Quindici. L'eccezionale ritrovamento avvenuto per caso: si tratterebbe di orme di sauropodi, dinosauri erbivori. Occorre ora valorizzare la scoperta e non abbandonare il sito all'incuria come è avvenuto per anni con il Pulo
17 ottobre 2007

MOLFETTA - Eccezionale scoperta di un giovane studenti di Molfetta, Cesare Andriani in una cava dimessa adibita a discarica pubblica dove sono state rinvenute impronte di animali preistorici, presumibilmente sauropodi, dinosauri erbivori, orme finora sconosciute nella zona (nelle foto di Antonio Amato). A raccontarlo a “Quindici” è Antonio Amato, 22 anni, studente di biologia cellulare e molecolare presso il dipartimento di scienze S.S. M.M. F.F. dell'Università di Bari. «Qualche sabato fa ho avuto l'occasione di rincontrare un mio vecchio amico Cesare Andriani di anni 25 anche lui studente, di geologia però, sempre presso l'università barese, e decidemmo di passare il pomeriggio insieme. Mi condusse in un posto a Molfetta a me fino ad allora sconosciuto, una cava dove si recava spesso per effettuare dei suoi rilevamenti geologici, in pratica per vedere dal vivo ciò che studia sui libri. Arrivati qui mi raccontò la sua storia. Premetto già, che qualche tempo prima (parliamo di mesi) aveva avuto modo di osservare le famose impronte di dinosauri presenti ad Altamura, un sito, anch'esso cava dimessa, completamente salvaguardato e divenuto molto importante dal punto di vista turistico per la città della Murgia. Mentre effettuava i suoi rilevamenti non gli passarono indifferenti però degli strani affossamenti presenti sul lastrico calcareo (il pavimento) della cava. Incuriosito tornò nuovamente, munito questa volta di macchina fotografica e strumenti per pulire dal terreno e dai detriti, ed effettuò delle foto delle presunte ormai orme di dinosauro dopo averle naturalmente ripulite, e le portò all'attenzione del suo professore di paleontologia sempre presso l'università di Bari. Il professore vedendole rispose dicendo che le avrebbe fatte esaminare da qualche specialista più preparato di lui in materia e successivamente avrebbe dato notizie. Il professore non si fece mai più vivo naturalmente, ma dopo mesi Cesare ricevette una telefonata di un altro studente di geologia che stava preparando la sua tesi sulle orme trovate da Cesare stesso e su altre impronte presenti sul territorio. Questo ragazzo disse che le orme in quei mesi erano state esaminate da esperti dell'università di Udine (ho qualche riserva sulla provenienza di questi esperti, non ricordo precisamente di che università fossero) ed erano state ritenute vere ed appartenenti a sauropodi, dinosauri erbivori, e di conseguenza era stata avvisata anche la sovrintendenza ai beni archeologici, che ne aveva bloccato l'area». La straordinaria notizia, che “Quindici” è in grado di dare in esclusiva con le relative foto delle impronte, rappresenta un fatto importante dal punto di vista archeologico. Ci auguriamo che le autorità competenti vogliano subito intervenire sia per tutelare il sito e il ritrovamento, sia per valorizzare questa nuova scoperta che arricchisce il patrimonio archeologico molfettese accanto al Pulo, sperando che non venga anch'esso abbandonato all'incuria per anni. Invitiamo, pertanto, gli amministratori comunali ad attivarsi subito, magari trascurando qualche altro progetto di scarsa importanza, per destinare le migliori risorse umane ed economica a questa scoperta che ci sembra veramente straordinaria.
Autore: Felice de Sanctis
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Facciamo un po' di chiarezza su questa notizia, soprattutto con coloro che, nella loro ignoranza, speculano sul nostro lavoro. 1) la notizia è arrivata a Quindici qualche giorno fa da Antonio Amato che non ci ha detto di averla mandata anche ad altri giornali, né possiamo sapere se questo è avvenuto e quando. L'abbiamo tenuta sospesa per qualche giorno, per fare le necessarie verifiche (niente bufale, come dice qualcuno) e poi abbiamo deciso di pubblicarla, come ESCLUSIVA. 2) spieghiamo il termine e l'uso per gli ignoranti in giornalismo, che in questa città sono tanti e si piccano di chiamarsi giornalisti senza esserlo e soprattutto senza avere l'esperienza e la competenza necessaria per parlare e... scrivere (ancora peggio!). Esclusiva è una notizia di un certo rilievo che ha un solo giornale quando nessun'altro l'ha pubblicata fino a quel momento. Se gli altri la pubblicano dopo, non perde la caratteristica di esclusiva, perché la notizia può essere stata copiata o sottovalutata dagli altri. E' quello che è avvenuto a Molfetta, dove altri siti dopo aver "bucato" come si dice in gergo hanno fatto la corsa o a copiare da "Quindici" (come è avvenuto con i risultati delle elezioni primarie) oppure, pur avendo ricevuto anch'essi la notizia, l'hanno sottovalutata, per poi recuperarla dopo aver letta su "Quindici". Questa è la verità, il resto sono solo chiacchiere di qualche sprovveduto o invidioso, che non ci interessano. Sottovalutare la notizia fa parte del mestiere, che è anche quello di capire le notizie. Quindi riconfermiamo la notizia e siamo sempre pronti a dare qualche amichevole consiglio con la nostra esperienza pluriennale ai giovani che si cimentano in questo mestiere purché si pongano con umiltà e senza arroganza nella disponibilità di apprendere. In caso contrario, che continuino a sbagliare, ma non cerchino di dare lezioni a chi ne sa più di loro, come fanno molti giovani che dopo un anno di articoli scribacchiati da qualche parte, pensano di essere già dei Montanelli.

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