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Eredi della Storia e Anmig Molfetta festeggiano il 1° Maggio dei Lavoratori
01 maggio 2024

MOLFETTA - L'associazione di cultura storica "Eredi della Storia" e la fondazione ANMIG di Molfetta in occasione del 1° Maggio, festa internazionale dei lavoratori, vogliono elevare un ricordo, un nobile pensiero ad alcuni nostri concittadini che hanno servito la Patria, durante i conflitti succedutosi nel corso del 20° secolo.

Erano ragazzi, giovani uomini che risposero alla chiamata alle armi, animati e consapevoli di scrivere pagine di Storia da trasmettere alle future generazioni.

E questi giovani, prima di indossare la divisa, dell’arma di destinazione, erano lavoratori.

Molti furono i contadini, i lavoratori del mare, gli artigiani, i commercianti, gli operai, ma anche gli insegnanti ed i professionisti.

Ed è su questo aspetto che l'associazione "Eredi della Storia" e l'A.M.N.I.G, desiderano approfondire alcuni aspetti che i protagonisti di quei conflitti dovettero affrontare.

Tanti nostri concittadini al rientro presso le loro famiglie, a fine guerra, si ritrovarono, oltre ad avere gravi difficoltà di carattere fisico e psicologico, alcuni tornarono mutilati, privi di un occupazione e di lavoro, perché nel frattempo era cambiato il tessuto economico e sociale della nostra città.

Molte aziende erano chiuse, alcune non ressero la grave crisi economica dovuta all'economia di guerra.

Diversi nostri concittadini tornarono a svolgere le attività che praticavano prima della guerra, come Luigi Capursi, detto mèst Gigin, che durante il secondo conflitto mondiale lavorava presso la fabbrica Savoia-Marchetti assemblando parte degli aerei in legno, in dotazione dell'Esercito Italiano. Il Capursi a fine guerra aprì la sua bottega in via tenente Galeppi, divenendo punto di riferimento per la cittadinanza che necessitava di mobilio e manufatti in legno.

Mèst Gigin avviò una collaborazione con il tecnico radiofonico Vincenzo Rutigliano, anche lui reduce, costruendo e montando mobili di pregio per radio, per le famiglie molfettesi e per le città limitrofe.

Uomini come l'armatore Ignazio Salvemini, al quale furono requisiti i pescherecci, durante il periodo bellico, i quali furono adibiti al trasporto di merci e viveri, di militari, e successivamente dopo l'8 settembre svolse un'intensa attività di collegamento dal fronte greco-balcanico verso la Puglia, trasferendo militari ed attrezzature del regio esercito. A fine guerra tornato in pieno possesso dei suoi pescherecci riprese l'attività di pesca, offrendo diversi posti di lavoro ai reduci di guerra.

Persone come Onofrio Bufo, un altro bravo artigiano della nostra città, era un imbianchino, che fece ritorno dai suoi cari alla fine del 1945, dopo essere stati vittima di deportazione presso il campo di concentramento di Lipsia, anche lui portava sul suo corpo i segni di una guerra folle e crudele.

Onofrio Bufo, nel dopoguerra, fu protagonista molto attivo nella vita politica e sociale della nostra città, contribuendo a far nascere la locale sezione della Democrazia Cristiana, egli è stato anche l'ultimo reduce a ricoprire il ruolo di presidente ANMIG di Molfetta, sua fu l'idea di aprire ai giovani le porte delle associazioni combattentistiche e d’arma, infatti nel 2000 nacque l'associazione Eredi della Storia.

E nella giornata del 1°maggio non si possono non ricordare tutte le donne, che rimaste sole, perché gli uomini erano impegnati al fronte in operazioni militari, divennero protagoniste, i punti di riferimento di un'economia di guerra fatta di stenti, sacrifici, ristrettezze, ma anche di ingegno, intelligenza, saper fare, insomma quello che serviva ed era utile per dare sostentamento a coloro che erano rimasti in famiglia, i bimbi, gli adolescenti, gli anziani.

Ricordiamo tutte le donne che svolsero il lavoro casalingo, troppo spesso, ancora oggi non considerato, ma anche donne che avevano sostituito i loro uomini nelle campagne, nelle botteghe artigiane, nelle aziende, quelle che svolgevano il lavoro di sarte.

Donne come Giacoma Galeppi e Carmela Pisani sarte, Maria Marseglia a capo dell'azienda di filati "MMM". Nel campo dell'abbigliamento le sorelle Cecchini, Laura Pansini, la commerciante Carmela Ferrarese, nel campo della medicina Donna Pia Maggialetti, fondatrice del centro radiologo di Molfetta, Donna Nietta Costa-Messina della clinica Villa Giustina, e tante altre ancora.

Insomma un 1°maggio che sia la festa di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici, che omaggi qualsiasi tipo di lavoro, che renda onore e dignità a qualsiasi tipo di attività lavorativa svolta dall'essere umano, a prescindere dal luogo, dal posto in cui essa venga svolta.

Essere umano che debba convogliare, indirizzare tutti i propri buoni propositi al fine di migliorare in maniera costante e continua le condizioni di lavoro è gli ambienti in cui esse si svolgono.

Sono tanti, troppi, gli infortuni, a volte con conseguenze tragiche, che ancora oggi coinvolgono chi opera nel mondo del lavoro.

Buona Festa del 1° Maggio.

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