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“Disalimentiamo la violenza”, progetto educativo a Molfetta Della Scuola Media “G.S. Poli” e dell'Istituto Comprensivo “Manzoni-oli"
23 ottobre 2014

MOLFETTA - Nell’anno scolastico 2013/2014 gli alunni della classe III F della Scuola Secondaria di 1° Grado “G.S. Poli”, di pertinenza dell’Istituto Comprensivo “Manzoni-Poli” di Molfetta, sotto la guida del Prof. Gianni Perillo, docente di Arte e Immagine presso la stessa scuola, hanno realizzato un progetto educativo curriculare denominato “Disalimentiamo la violenza”.

La riflessione sul quotidiano rapporto di un rituale: il pranzo familiare e la visione e l’ascolto di telegiornali o di programmi pre o post telegiornali, ha rappresentato  il punto di partenza di questa attività didattica che si è conclusa con la realizzazione di un video – sulla scia di pubblicità progresso – i cui protagonisti sono stati due docenti e gli stessi alunni della III F.

Attraverso un’azione di ricerca e studio su un tema molto delicato come “il cibo e la violenza” i giovani  hanno constatato che l’azione quotidiana di portare cibo alla bocca, condita di notizie di cronaca, trasmesse con immagini e parole di un certa durezza, potrebbe “nutrire” anche fasce d’età – ad es. i ragazzi in età scolare dai 6 ai 13 anni  – non dotate di sufficienti strumenti per decodificare ed elaborare quello che percepiscono.

Spesso si assiste a telegiornali o a programmi popolari, i cosiddetti talk show, che propongono continuamente notizie di morte violenta (vedi delitto di Avetrana, di Cogne, ecc…).
Così questo importante rapporto col cibo, personale, intimo e allo stesso tempo socialmente condiviso, avvolto nella sicura sfera familiare, rischia di consumarsi in modo insano ai danni di un’educazione alimentare dei più piccoli.

Venerdì 24 ottobre p.v. alle ore 16,30 presso la Sala Conferenze di EATALY di Bari alla Fiera del Levante (foto) il progetto “Disalimentiamo la violenza” sarà illustrato al pubblico e sarà proiettato il relativo video.

All’incontro parteciperanno: il Prof. Michele Laudadio, Dirigente Scolastico I.C. “Manzoni-Poli” – Molfetta; il Prof. Guglielmo Minervini, direttore editoriale – Casa Editrice “La Meridiana” e Assessore Regionale alle Politiche Giovanili; il Prof. Luciano Ponzio, docente di Semiotica del testo c/o Università degli Studi di Lecce; il Prof. Gianni Perillo Docente di Arte e Immagine c/o I.C. “Manzoni-Poli” e ideatore del Progetto; Teresa Piccininno e Miriam de Candia “Ottopiùotto” Creative Studio.

L’ingresso è libero.

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Viviamo in un'epoca satura di cattivi maestri. Senza niente demonizzare, anche la Tv è diventata una cattiva maestra. La modalità esistenziale dell'avere, incentrata sulla brama di possesso di oggetti e di potere, sull'egoismo, lo spreco, l'avidità e la violenza – opposta alla modalità esistenziale dell'essere, basata sull'amore, la gioia di condividere, l'attività autenticamente produttiva e creativa, della quale hanno parlato i grandi maestri di vita e di pensiero, da Gesù a Buddha, da Tomaso d'Aquino a Spinoza e Maestro Eckhart, a Marx e Albert Schweitzer -, domina nel mondo contemporaneo, e sta portando l'umanità alla catastrofe. La grande illusione che il progresso industriale e tecnologico illimitato portasse la felicità per tutti, attraverso la soddisfazione di tutti i desideri, e ristabilisse la pace sociale e l'armonia dell'uomo con la natura, è ormai incontestabilmente fallita. L'uomo contemporaneo è diventato un ingranaggio dell'immensa macchina burocratica, alienato, manipolato dall'industria, dai mass media, dai governi, esposto a pericoli ecologici e al rischi di conflitti nucleari, psicologicamente depresso, isolato, angosciato, preda di impulsi distruttivi. Necessitiamo di una nuova etica, un diverso , atteggiamento dell'UOMO nuovo verso la natura e la società. – Quando, nel 1952, si recò a Oslo a ricevere il Premio Nobel per la pace, Albert Schweitzer esortò il mondo a “osare di guardare in faccia la realtà….L'uomo è divenuto un superuomo….Ma il superuomo col suo sovrumano potere non è pervenuto al livello di una sovrumana razionalità. Più il suo potere cresce, e più egli diventa anzi un pover'uomo…… Le nostre coscienze non possono non essere scosse dalla constatazione che, più cresciamo e diventiamo superuomini, e più siamo disumani”.

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