Coop. Antares, condanna confermata in appello: ora tocca al Comune. La delibera del mistero scoperta da “Quindici”: la sveleremo con tutti i risvolti attuali nel numero della rivista mensile “Quindici” in edicola domani
Lo sconcertante ruolo dell'amministrazione comunale. Torna la lobby dei costruttori
MOLFETTA - Confermata in appello la sentenza di condanna a 3 anni di reclusione per il presidente della cooperativa Antares, della quale "Quindici" si è occupato ampiamente (nella foto, l’immobile bloccato), la palla adesso passa al Comune di Molfetta, il cui ruolo in passato appare quantomeno discutibile: come mai non si è costituito parte civile, potendo anche ottenere un giusto risarcimento in questa causa?
Ma c’è una delibera del mistero, che sveleremo domani nel numero della rivista “Quindici” in edicola domani (abbiamo atteso finora per dare la notizia per lasciare la sorpresa e le novità sul giornale).
La cronaca: tre anni di reclusione e interdizione per cinque anni dai pubblici uffici per l’ing. Gianni Luigi Sallustio, 70 anni, presidente della cooperativa Antares: confermata dalla Corte di appello di Bari la sentenza di primo grado per il reato di estorsione e abuso di ufficio. A Sallustio il Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Trani, aveva concesso una riduzione di pena perché l’imputato aveva optato per il rito abbreviato.
La Corte di Appello ha confermato anche l’assoluzione per l’altro imputato del processo, Antonio Luigi Rinaldi, 62 anni, (cognato di Sallustio), accusato di illecita influenza sull’assemblea e di abuso d’ufficio, perché rispettivamente “il fatto non costituisce reato” e “il fatto non sussiste”.
Gli altri particolari e il retroscena amministrativo in edicola domani con “Quindici”.
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