MOLFETTA - Far West Molfetta. Piazza Paradiso, Bagdad. Anche questo è stato un capodanno di fuoco e cretinate, nonostante gli appelli alla prudenza. Ad una mezz’oretta dalla mezzanotte, mentre la maggior parte dei cittadini festeggiava in casa con la famiglia e gli amici l’arrivo del 2012, Molfetta piangeva i disastri di qualche scalmanato. Duole dirlo, soprattutto per mano di alcuni giovani nell’impeto dell’eccitazione e dell’esaltazione, spinti dall’euforia, dall’onnipotenza e del libertinaggio del poter fare “qualsiasi cosa”. Un solo ferito grave (lesione agli occhi), ora ricoverato al Policlinico di Bari.
Una città fuori controllo, per l’ennesimo anno. Dovevano essere maggiori i controlli, soprattutto sulla vendita di botti illegali: a Molfetta, visti i danni, saranno sicuramente arrivati “O’ Spread“, il botto dedicato all’indicatore finanziario, il “Professional“, una batteria pirotecnica, anche la “Bomba Mario Monti”, più violenta della celeberrima “Bomba di Maradona”, e altri fuochi violenti.
In ogni via della città non sono mancati i fuochi pirotecnici, alcuni di grosse dimensioni (come dimostrano le foto), lasciati in mezzo alla carreggiata, creando non poche difficoltà alla circolazione. Strade insozzate di fuochi, piccoli e grandi. Bidoni stracolmi di rifiuti, lasciati anche per strada, e rivoltati dai soliti vandali (quelli fotografati sono in via Urbano Rattazzi e via Immacolata). Oggetti vari al ciglio delle strade. Se alla rotonda di via Ruvo sono mancati i classici mortai, al Viale dei Crociati è stato piazzato un grosso mortaio: le auto già prima delle 22 erano state spostate sul fronte mare e parcheggiate sul gradino.
Ciliegina sulla torta, Piazza Paradiso. Alle 21,50 circa era stata già divelta una centralina della corrente, a quasi 50 minuti dalla mezzanotte la piazza sembrava essere stata oggetto di un bombardamento. Bidoni della spazzatura squarciati dai fuochi, bruciati e rivoltati per strada agli angoli via Solferino - via Palestro, via san Silvestro - via Paniscotti, via Immacolata - via Bixio (e chissà dove altro). Cestini della spazzatura distrutti. Fioriere demolite, così com’era accaduto nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. Indignazione dei passanti e di alcuni automobilisti, momentanea: perché nei prossimi giorni il disastro a Piazza Paradiso sarà passato in secondo piano. E il Bronx continuerà a vivere.
Purtroppo, quella zona è sotto il controllo di un certo “manipolo”, che non solo non teme l’intervento delle Forze dell’Ordine (dov’erano a mezzanotte?), ma considera il quartiere una proprietà personale. Libertinaggio che autorizza la distruzione dell’arredo urbano. Eppure, il ripristino dello status quo peserà e non poco sui contribuenti, dunque anche su chi ha compiuto lo scempio questa notte (a meno che non sia “esonerato” dal pagamento delle tasse comunali).
Duemila Comuni italiani hanno vietato completamente o in parte il ricorso ai fuochi d'artificio nella notte di San Silvestro. Il “silenzioso” sindaco senatore Antonio Azzollini ha preferito il “lasciar fare”. Anzi, la festa di fine anno a Piazza Municipio (a quanto pare un flop, per la presenza di pochi cittadini, come si vede dalla foto) ha concentrato l’attenzione delle Forze dell’Ordine in quell’area, lasciando colpevolmente sguarnite tutte le altre. La stessa Piazza Paradiso, che è “zona franca” da decenni (negli ultimi dieci anni nessuno è riuscito a calmierare la zona).
Perché, invece, non realizzare la festa proprio a Piazza Paradiso? Una dimenticanza del sindaco Azzollini o, piuttosto, una scelta voluta per regalare anche l’ultimo dell’anno la più ampia libertà? Quale sarebbe stata la contro-reazione dei “bottinari”?
Fonte d’ispirazione sarà stata, probabilmente, la titolazione della strada via san Silvestro a Piazza Paradiso. Sarebbe ora di cambiarla, programmando in primis il controllo attento e capillare della Forze dell’Ordine nelle zone calde della città, contro la sfacciataggine e l’onnipotenza dei “soliti noti”. Un consiglio al sindaco Azzollini per il prossimo capodanno, per il bene della città e dei suoi cittadini, invece del silenzio. Anche il 2012 si apre con lo stupro della città, non certo un buon augurio. Purtroppo, l’arrivo del nuovo anno non si festeggia solo con i botti, che non temono la crisi economica: esiste il rispetto per la propria città.
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