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Bilancio di previsione 2012 a maggioranza a Molfetta: venduta la fontana di Trevi? Opposizione, poste contabili falsate. Atti approvati con 17 voti di maggioranza allargata. Modifica in aula del Piano delle Opere Pubbliche: al 2013 15milioni di euro per i lavori del porto. Piergiovanni e Abbattista: tutte le criticità
03 agosto 2012

MOLFETTA - Un bilancio di previsione sostanzialmente falso. Una sentenza senza appello quella dell’opposizione in Consiglio comunale per il bilancio di previsione 2012 e per quello pluriennale 2012-2014. Motivata e senza una replica adeguata da parte dell’amministrazione comunale (assente il sindaco Antonio Azzollini, bloccato a Roma dai suoi impegni parlamentari).
Persino il capogruppo di maggioranza, Angelo Marzano (Pdl), ha preferito chiudersi in un singolare silenzio, senza esprimere nessuna dichiarazione di voto per il rendiconto 2011 e per il bilancio di previsione. Senza nemmeno contestare l’intervento finale del consigliere Pino Amato (Udc) sull’implosione della maggioranza (i 17 voti favorevoli sono l’evidenza di questo dato politico).
 
ATTI APPROVATI A MAGGIORANZA
In primis, il Piano delle alienazioni e valorizzazioni degli immobili comunali, presentato dall’assessore al Patrimonio, Mauro Magarelli (eliminati gli immobili di Edilizia Residenziale Pubblica già alienati). Una mera «svendita» del patrimonio comunale, il commento del consigliere Gianni Porta (Prc).
Infatti, le destinazioni delle entrate delle alienazioni immobiliari (quasi 2,4milioni di euro) potrebbero essere altre rispetto a quanto previsto dalla legge, come ha evidenziato il consigliere Giovanni Abbattista (Pd), se nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche manca qualsiasi progettualità di riferimento (manutenzione degli immobili comunali, opere di urbanizzazione, costruzione di nuovi alloggi Erp, ecc.).
Successivi la verifica di qualità e quantità delle aree e fabbricati da destinare alla residenza e alle attività produttive e terziarie e delle aree comprese nel PIP, la determinazione del prezzo di cessione delle aree e dei fabbricati per il 2012, infine il Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2012-2014 e dell'Elenco annuale 2012.
 
LO SCOSTAMENTO DI 15MILIONI DI EURO
Tra l’altro, sono state modificate in aula alcune schede del Piano delle Opere Pubbliche per un «errore di battitura» (cambio di annualità di alcuni progetti). Inoltre, grazie all’intervento del consigliere Nicola Piergiovanni (Sel) è stata apportata una importante modifica agli elenchi 2012 e 2013, con un emendamento dell’assessore ai Lavori Pubblici, Mariano Caputo: gli uffici comunali avevano erroneamente collocato al 2012 il completamento da 15milioni di euro del nuovo porto, nonostante l’indicazione della dirigenza, perché ancora assente un progetto preliminare dopo lo stralcio del progetto esecutivo lo scorso marzo 2011.
Una modifica necessaria per evitare di inficiare piano e bilancio di previsione. Uno scostamento, però, strategico da un punto di vista contabile: quei 15milioni peseranno come macigni sui bilanci della prossima amministrazione, che dovrà sanare questo lacerante e discutibile residuo politico della megalomania azzolliniana.
 
BILANCIO, NO DELL’OPPOSIZIONE
Controllo finanziario dell’ente e progettualità tecnico-finanziarie (più o meno fattibili), questo il bilancio di previsione 2012 illustrato dall’assessore al Bilancio, Giulio la Grasta: dal Piano Sociale di Zona ai 12,7milioni di euro di IMU (attenzione all’IMU pazza e agli errori contabili), dai 7milioni di euro di Tarsu previsti (con un recupero dell’evasione a 340mila euro) alle varie opere pubbliche (Piano Strade, Pirp, compostaggio, edifici scolastici, impianto di atletica leggera, urbanizzazioni nei comparti 1-9, ecc.).
Negativo il giudizio dell’opposizione. Oltre alle insufficienze evidenziate da Amato (inadeguatezza dei mezzi e delle strutture per i servizi sociali, allegra gestione delle strutture sportive, parcheggi interrati cartacei e mai realizzabili e scomparsa di 800mila euro a questi destinati nel 2004), Piergiovanni non solo ha sbozzato la “lapide” per le ultime settimane dell’amministrazione Azzollini, ma ha ribadito, come in altre occasione, tutti i suoi ammanchi amministrativi.
Ad esempio, la stagnazione del maxicomparto (che doveva essere chiuso a fine giugno) e le concessioni pubblicitarie regalate, i costi elevati del contratto di servizio con la Cooperativa Gea e il degrado urbano del centro antico, l’emergenza loculi al cimitero, la riappropriazione dei campetti di viale Gramsci e il completamento dei lavori alla Cittadella degli Artisti e alla Casina Cappelluti.
In particolare, Piergiovanni ha denunciato la scomparsa della graduatoria delle cooperative edilizie in qualche cassetto del sindaco Azzollini, nonostante sia pronta da settembre (probabile materia pidiellina della prossima campagna elettorale). Ripresa anche la battaglia contro gli affidamenti diretti e per urgenza per molti lavori pubblici: opportune le gare pubbliche (come quella per la mensa scolastica), ma «per ovviare alla legge, si scorporano i lavori dichiarati urgenti, senza che l’urgenza esista, e si affidano a ditte di fiducia, aggravando però le casse comunali».
 
ABBATTISTA, LE CRITICITA’
Oneri di costruzione e alienazioni immobiliari per pareggiare il bilancio: studiata operazione di marketing che, però, rivela tutto il suo deficit strutturale. Abbattista ha rigirato un affilato coltello tra le pieghe contabili comunali, perché i contributi dei permessi di costruire sarebbero «a sentimento»: se in 7 mesi sono stati incassati solo 150mila euro, come si potrà in 5 mesi incassare i restanti 2,5milioni di euro? In pratica, si tratterebbe di poste gonfiate ad hoc per sanare la spesa corrente.
Non solo, ma le alienazioni farebbero riferimento a volumetrie di comparti privi di convenzioni e di piani, che non sarà possibile scrivere in appena 5 mesi. L’ennesimo pasticcio contabile azzolliniano.
 
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Autore: Marcello la Forgia
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