MOLFETTA - Come anticipato da
Quindici sabato scorso, il sindaco senatore
Antonio Azzollini ha (re)imbarcato nella sua “
nave concordia” (la giunta municipale che sta affondando) la consigliera
Carmela Minuto come assessore al Marketing Territoriale, ruolo ricoperto dall’ex
Giacomo Spadavecchia,
dimessosi nel luglio 2011.
Non è la prima volta che la Minuto traghetta da uno schieramento all’altro, per dirigersi comunque sempre verso Azzollini. E la storia infinita tra matrimoni e divorzi politici tra Ridge Forrester e Brooke Logan riprende a scorrere con una nuova serie di episodi. Nel 2001 era stata eletta consigliere comunale nella lista dei Cristiani Democratici Uniti (che appoggiavano Tommaso Minervini), mentre Luigi Panunzio, all’epoca consorte, fu nominato assessore comunale all’Ambiente. Nel 2006, dopo le elezioni comunali vinte da Azzollini, ebbe le deleghe alle Municipalizzate e al Patrimonio comunale, oltre alla nomina di vicesindaco.
Ma una
terribile bufera si scatenò dopo qualche mese dall’insediamento della prima giunta Azzollini nel 2006, quando il sindaco ritirò improvvisamente le due deleghe alla Minuto, allora massimo rappresentante istituzionale locale dell’Udc, nonché membro del direttivo nazionale. Pomo della discordia la partecipazione della Minuto alla riunione della Commissione Provinciale di Pubblico Spettacolo che doveva ratificare l’apertura del Cinestar all’interno del Fashion District.
Azzollini, abituato a decidere per sé e per tutti sempre e comunque da solo, non accettò la partecipazione del suo assessore alla riunione convocata dalla Commissione (composta da rappresentanti della Prefettura, della Questura, dei Vigili del Fuoco, della Asl e del Comune) per esprimere una valutazione tecnica sulla agibilità della struttura e consentirne l’apertura. Nonostante il veto di Azzollini, la Minuto era stata sollecitata a partecipare alla riunione della stessa Commissione, considerata l’assenza di rappresentanti del Comune.
Il dominus legibus solutos reagì in linea con il personaggio che non ammette deroga alcuna, anche alle sue ben note esplosioni verbali. La storia tra i due è infinita, ma un altro è l’episodio paradossale. In una lettera del 27 dicembre 2007 la Minuto scrive ad Azzollini per farsi (ri)revocare le deleghe che le erano poi state riconsegnate.
«Ill.mo Sig. Sindaco, all’indomani delle elezioni comunali del 2006, ho accettato con entusiasmo da Lei la innovativa delega alle aziende partecipate oltre a quella sul patrimonio dell’Ente e mi auguravo di poter creare un proficuo rapporto collaborativo tra il Comune Proprietario e gli organi delle varie aziende […] - scriveva la Minuto -. Tutto questo non si è potuto realizzare perché mi è stato impedito di poter esercitare il mio ruolo per i seguenti motivi: l’azienda speciale ASM ed i suoi organi tecnici e politici si sono chiusi in un atteggiamento omertoso e, in alcune occasioni, di palese ostilità […]; la Molfetta Mobilità e Trasporti che condivide gli organi tecnici con l’ASM ha mantenuto atteggiamenti meno gravi, ma similari; la Molfetta Multiservizi, alla luce delle difficoltà dei rapporti con il socio minoritario, non ha mai interloquito con la sottoscritta; le partecipazioni minoritarie nelle ATO e nei consorzi ASI e Conca Barese sono state seguite da altri assessori e sporadicamente dalla sottoscritta che si è spesso trovata nell’imbarazzante situazione di non conoscere quanto fatto e/o detto in precedenza».
«Quanto sopra non mi ha scoraggiato ma alcune decisioni prese a mia insaputa in seno all’azienda speciale ASM che non posso assolutamente condividere mi hanno spinta a fare questo passo - concludeva la Minuto nella lettera -. Pertanto, Ill.mo Sig. Sindaco, La prego di modificare la mia delega sollevandomi dall’incarico di seguire le azienda partecipate in considerazione del fatto che non ho alcuna possibilità di incidere in alcun modo sugli aspetti politici delle stesse aziende».
Oggi, dopo un travaglio durato circa 4 anni, si sta per scrivere un nuovo capitolo di questo affaire politico con la nomina ad assessore senza delega. Non si sa bene se la Minuto resterà in carica solo qualche mese, se Azzollini si dimetterà ad ottobre per eliminare l’incompatibilità sindaco-senatore e ricandidarsi al Senato, come previsto dalla legge.
Anzi, non si esclude che Azzollini possa tirar fuori dal cilindro l’ultima astrusa interpretazione della legge. Infatti, secondo indiscrezioni, forzando il sistema, Azzollini potrebbe dimettersi appena 40 giorni prima delle elezioni per non far decadere in automatico la sua amministrazione, guidata dal suo vicesindaco, magari lo stesso che designerà a capeggiare la coalizione. Forse Carmela Minuto? O Nicola Camporeale, attuale presidente del Consiglio comunale? O qualcun altro?
Questo infernale escamotage, qualora fosse possibile, creerebbe un circuito chiuso durante la campagna elettorale con un vicesindaco alle sue strette dipendenze (ogni eventuale problema interpretativo sarebbe poi rinviato alla prossima giunta delle incompatibilità al Senato). Uno scenario da repubblica ex sovietica.
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