MOLFETTA - La determinazione dirigenziale è la n.21 del 13 marzo a firma del dirigente del Settore Economico-Finanziario. «Servizio di pulizia delle aree portuali, scogliere interne e specchi acquei prospicienti il Porto di Molfetta, approvazione degli atti contabili ed amministrativi, liquidazione spesa di 105mila euro in favore dell’Asm, a saldo lavori 2011», l’oggetto (nella foto, il porto di Molfetta).
Tutto in regola, certo, ma qualche dubbio si pone sull’effettivo svolgimento del servizio: perché nella maggior parte dei mesi dell’anno le aree portuali, le scogliere interne e gli specchi d’acqua prospicienti il porto sono sempre sporchi? Come si è proceduto alla pulizia degli specchi acquei interni? Ma soprattutto, quando sarebbe avvenuta questa pulizia? Lecito dubitare, con le indagini che stanno investendo molti comparti della macchina amministrativa comunale, dal settore urbanistico-edilizio con l’operazione “Mani sulla città” al sequestro dei campi di calcetto di Viale Gramsci, delineando un modus operandi molto distante dal concetto di sana, corretta e buona amministrazione.
Facciamo il punto della situazione. Con delibera GR n. 1477/05 fu conferita al Comune di Molfetta la delega amministrativa per lo svolgimento del servizio di pulizia delle aree portuali, valida per i 5 anni successivi, con l’obbligo di presentare una specifica perizia annuale. Con successiva delibera (n. 1148/08) la Giunta Regionale approvava una nuova delega amministrativa alla pulizia degli specchi d’acqua prospicienti le banchine del porto, quale estensione della precedente delega. Infine, con successiva nota del 2009 (la n. 67925), la Regione trasmetteva il verbale di estensione delle aree di competenza portuale, che autorizzava l’ampliamento del servizio a ulteriori aree portuali, in ragione del costruendo nuovo porto commerciale e dell’incremento considerevole delle superfici da trattare.
In occasione della scadenza della delega amministrativa quinquennale a dicembre 2010 (quella dell’ottobre 2005 per la pulizia delle aree portuali, estesa poi da quella del 2008 per la pulizia degli specchi d’acqua prospicienti le banchine del porto), il mandato all’Asm è stato rinnovato nel gennaio 2011 con l’accorpamento delle due deleghe regionali, per consentire di poter gestire l’intera procedura in maniera unitaria e snella, sia dal punto di vista prettamente operativo che da quello contabile-amministrativo.
105mila euro l’ammontare complessivo del servizio espletato nel 2011 (quasi 81mila per la pulizia delle banchine, 4mila per la pulizia delle scogliere e 19mila per la pulizia degli specchi acquei), così come trasmesso all’Ufficio Coordinamento Struttura Tecnica Provinciale BA-FG della Regione Puglia, favorevole alla concessione e unificazione della proroga per l’anno 2011, rinnovabile per ulteriori 4 anni. A marzo 2012, l’attestazione di regolare esecuzione dei lavori da parte del settore Territorio del Comune di Molfetta.
In questo iter formale (ineccepibile?), che precostituisce un credito di 105mila euro in favore dell’Asm, erogato dalla Regione Puglia, manca però una cosa elementare. Quando e come questi lavori sono stati fatti? Siamo alla presenza di un’attività effettivamente svolta o di un mero maquillage contabile? Quei 105mila euro sottendono forse un ripiano parziale del debito aziendale?
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